Diversi fatti, apparentemente non collegati tra loro, aiutano a capire che cosa si muove sotto traccia nel mondo e, di riflesso, in Italia. La Sottocommissione sulla pandemia della Camera degli Stati Uniti non dà tregua al virologo Anthony Fauci che, in qualità di direttore dell’Istituto nazionale di allergologia e malattie infettive, avrebbe usato fondi pubblici destinati alla ricerca per occultare ciò che realmente si faceva nel laboratorio di Wuhan e di cui egli era pienamente consapevole oltre che responsabile.
Il capitolo pandemia è ancora tutto da scrivere perché è stato gestito, a vari livelli, da coloro che ancora hanno in mano le redini del mondo. Costoro non demordono e accelerano nel loro progetto di governare quella parte del pianeta in cui si muovono disinvolti, spesso abusando delle regole della democrazia.
Si torna così a parlare di green pass e di vaccinazioni obbligatorie (con sieri a mRna) per piloti e studenti, mentre non si allentano regole vessatorie per produzioni agricole, o non si modificano inconcludenti politiche migratorie.
Quando Draghi ordinò di allontanare drasticamente da Roma il portuale triestino Stefano Puzzer che testimoniava l’inefficacia, oltre che l’incostituzionalità, del green pass, obbedì alla ferrea logica di spazzare, senza tentennamenti, il più piccolo gesto che sapesse di opposizione.
Le elezioni europee di Giugno 2024 potrebbero però cambiare la situazione generale fino a ridisegnare nuovi equilibri geopolitici; e non solo all’interno del mondo occidentale.
Se dalle urne dovessero uscire numeri favorevoli a conservatori e popolari (sdoganando le destre non estreme), Bruxelles potrebbe vedere un raccordo di queste componenti e una conseguente inversione a 180 gradi della politica.
San Giovanni Paolo II, quando parlava di Europa, intendeva un continente che dal Portogallo arrivava alle Repubbliche baltiche e alla stessa Russia. La carta geografica è lì da vedere e parla chiaro. È un grave errore alimentare divisioni (e guerre) tra europei e non riconoscere alla Russia il ruolo che le compete tra le grandi nazioni.
La cultura e la storia della Russia sono intrise di valori cristiani. I limiti del comunismo sono ben noti ai russi, come quelli del fascismo agli italiani e del nazismo ai tedeschi. Le dittature, di qualsiasi colore siano, sempre dittature sono.
C’è un valore consustanziale all’uomo: quello della libertà. La domanda che dovremmo porci è se davvero oggi noi italiani siamo una comunità di persone libere. Purtroppo l’opprimente e corrosiva diffusione del pensiero unico irradiato dal Forum di Davos restringe gli spazi del dibattito e colpevolizza coloro che non lo condividono.
Controllando mezzi di comunicazione, vertici governativi, istituzioni internazionali come l’Oms, Fmi, Nato etc., i davosiani sono arrivati a definire terrapiattisti, negazionisti, complottisti tutti coloro che, ragionando con la proproia testa, non si sottomettono al loro disegno. La vera dittatura che oggi minaccia l’umanità è quella del grande reset che ha in Karl Schwab il suo profeta.
L’ultimo esempio che conferma la natura dittatoriale del progetto “culturale” davosiano è l’esclusione di John Clauser, premio Nobel per la meccanica quantistica, ad una conferenza sul clima promossa del Fondo monetario internazionale.
L’illustre Fisico è messo a tacere perché sostiene che non esiste una vera crisi climatica, che è invece uno dei passaggi utili a realizzare il progetto del World Economic Forum di Davos.
Del resto anche Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina, è stato liquidato come un vecchio rimbambito per avere sostenuto che i vaccini non erano efficaci e in talune circostanze sarebbero stati addirittura dannosi.
Vigiliamo perché i “pifferai magici” si celano artatamente in luoghi non necessariamente identificati come quelli del potere politico. È tutt’altro che infondata l’ipotesi che esista una cupola al di sopra di governi democraticamente eletti.
Purtroppo anche i Vertici della Chiesa appaiono smarriti e la loro salutare opera evangelizzatrice risulta meno incisiva di quella del passato.
Più che mai oggi i veri credenti sentono di dover confidare nella promessa divina che le forze del male non prevarranno, perché Dio sarà con loro fino alla fine dei tempi.